Io sono Saschia (il nome è olandese, come la moglie di Rembrandt, il pittore fiammingo).
- Io però non sono olandese, sono di Firenze. Fiorentino penso, fiorentino parlo, fiorentino scrivo (questa non l’ho scritta io, ma Oriana Fallaci).
- Saschia non si scrive con la k.
- Saschia non è Sasha, che è russo e da uomo. E anche se preferisco le scarpe da uomo, io sono una donna.
Ho imparato a lavorare nelle agenzie pubblicitarie facendo praticamente tutto quello di cui c’era bisogno, fino a che non ho capito che volevo scrivere e basta.
Mi sono messa a studiare sceneggiatura, ho lavorato per qualche serie TV ma mi son resa conto che non facevano per me (forse il non avere la TV in casa poteva farmelo sospettare).
Cosa faccio oggi scoprilo qui.
Mi piace andare in motorino, iniziare a scrivere quando la gente ancora dorme, e i libri che parlano di bambini che vogliono ritrovare quello che hanno perso.
Mi piacciono le cose abbandonate, i rumori prima di addormentarmi, soprattutto quelli della mia famiglia. Mi piace il vino. Molto.
Mi piacciono le parole che vogliono stare da sole, ma soprattutto quelle che si mettono insieme per raccontare storie.